lunedì 12 aprile 2010

Bruno Brunini e gli autori della cooperativa culturale "Dispacci"


A proposito della sua esperienza nella Cooperativa Dispacci Bruno Brunini ha scritto:


Sull'Antologia "Poesia a Bologna" (Gallo & Calzati Editore, 2004):

"Era un periodo di fervori, di attivismi, di utopistica creatività che si esprimeva nelle parole, nei colori, nei suoni. A Bologna dall'inzio degli anni ottanta operava la cooperativa culturale Dispacci, ideata da Roberto Roversi. Eravamo un gruppo di giovani autori costituitosi con lo scopo di diffondere la poesia degli autori esordienti, una poesia che viveva e proliferava in uno spazio sommerso (...) quella esperienza fu unica nella Bologna di quel periodo, riflesso di un clima che ovunque stava mutando. La poesia infatti non restava più chiusa in cenacoli autoreferenziali, usciva dai salotti e come un fiume in piena scendeva nelle piazze, per diffondersi in una miriade di pubbliche letture, determinando un nuovo livello di partecipazione individuale e collettiva. Un fenomeno giunto in Italia, ma che nasceva dal movimento americano della "beat generation" che già molti anni prima si era posto in modo alternativo ai luoghi tradizionali della cultura (...)

(...) la nuova dimensione nel pubblico, la proliferazione di happening e di spazi creativi e associativi, sollecitarono la riflessione dei poeti sulla loro poesia, in quanto il fatto di essere chiamati a pronunciare ad alta voce i propri versi, aveva suscitato molti interrogativi sul problema della sonorità, dell'ascolto, della flessibilità del testo (...) stavano cadendo determinate frontiere dell'operazione letteraria, stava mutando la mentalità verso il linguaggio poetico che si apriva al dialogo.

(...) In particolare intorno al foglio e alle riviste edite dal gruppo, si riunirono i poeti che maggiormente sentirono il bisogno di scrivere con una tensione etica e civile rivolta all'esterno. Scrivere per intervenire nella realtà politica e sociale, ricomponendo l'ambito poetico e quello dell'impegno. Il foglio "Dispacci", le riviste "Lo Spartivento", "Numerozero", nell'esplorazione di un mondo sotterraneo, furono strumenti di resistenza critica e agirono ai vari livelli della ricerca del gruppo."


Nessun commento:

Posta un commento