giovedì 24 dicembre 2009

Dalla parte della notte


La poesia di queste pagine è quella appena mormorata di esistenze confuse con l’ombra. Versi che offrono un inudibile quotidiano, in cui si alternano situazioni e personaggi accomunati da un senso di esclusione e di non appartenenza.
Dalla parte della notte, del buio, per rientrare in sé. Nell’invisibile, attraverso ciò che nel buio si può rivelare, l’alterità della lingua poetica diventa la strada da seguire, perché fare poesia qui significa muoversi nell’oscurità, per raccontare la cecità, quel non vedere, quel non capire di chi si trova immerso nella troppa luce del presente.
Da qui, dall’oscurità, nel fluire dei versi, si delineano progressivamente memorie di guerre, di sradicamento, “disordinate incoerenze” che salgono silenziose e vagano per “immensi quartieri battuti dal vento”, oltre il portone d’ingresso di quei luoghi dove si respira l’odore ripetitivo, il malessere e l’oppressione di rapporti di lavoro, ansie e conflitti del nostro tempo.

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